Contact

Citatio: Thesaurus Linguarum Hethaeorum digitalis, hethiter.net/: TLHdig KBo 21.48 (2021-12-31)

Introduction | CTH Numbers in the TLHdig

Direct search:

ANNOTATION STATUS
pre-validated (magenta text)
not validated (grey text)

Ro 1′ 56 [ _ME]Š ar-ḫa -n[a- ]

Ro I 2′ [

Ro 2′ 57 [ -a]t A+NA KUR URUḪa-a[t- 58 ]

Ro 3′ [ -a]n-na da-〈a〉-i 59 nu-u[š 60 ]

Ro 4′ [ 61 -e]l tu-u-ru-uš-ḫa-a[z43


Ro 5′ 62 [ -m]a-kán ar-ḫa an-ni-it-[tal-wa-(a-)tar45 63 ]46


Ro I 6′ 64 [ MU]NUS.LUGAL DUMUMEŠ.LUGAL DUMU.DUMUMEŠ.LUGAL E[GIR-an ]

Ro I 7′ [ (_)_ ]-i48 64a KUR URUḪa-at-ti-ma-za EGIR-a[n kap-pu-u-wa-i49]

Ro I 8′ 65 [ ] lu-lu-wa-a-i 66 ḫa-ap-pí-na-aḫ-ḫi-ia-a[t 67 ]50

Ro I 9′ 68 [ ] ka-a-aš-ma KUR URUḪat-ti EGIR-pa d[am- ] 69 ]

Ro 10′ 70 [ -a]t-ti ma-aḫ-ḫa-an dam-mi-iš-ḫa-a-a[n 71 ]

Ro 11′ [ ca. 2-3 segni ]x51 dam-mi-iš-ḫa-a-an 72 na-aš-ta A+N[A KUR URUḪa-at-ti(?) ]

Ro 12′ [] 73 É-TIM-ma kat-ta-an KISAL.LUḪ NU.G[AL? ] 74 ]


Ro 13′ 75 [na-aš-t]a A+NA KUR URUḪa-at-ti tu-el BE-LU-UT-T[IM ]

Ro 14′ 76 [ x - x ]-x-i-il ḫi-it-ta-a-ti-iš-ša A+N[A ]

Ro 15′ 77 [ x - x t]u-el a-ra-aš-ta-aš ŠEŠ-an-ni N[IN-an-ni ]

Ro 16′ [ ca. 4 segni ] 78 LUGAL-ma-aš-ša-an MUNUS.LUGAL D[UMUMEŠ.LUGAL(?) ]


Ro 17′ 79 [ ca. 6 segni ] A+NA x x [] <AO:Text-Gap>(Lacuna di ampiezza imprecisata)</AO:Text-Gap>

Vo 1′ 93 [ ]a-at-ta-x[(-) 94 ]

Vo 2′ [] ḫar-ni-in-ga-x54[ 95 ]

Vo 3′ [ ]x ?-ša-tal-la-a[n55 ]


Vo 4′ 96 [ ]56

Vo 5′ 97 [ ca. 4 segni ] x [ ca. 5-6 segni ] 3-ŠU x [

Vo 6′ 98 [ ca. 4 segni ] A+NA [ ca. 4-5 segni ]x-an-ta -[

Vo 7′ 99 [ ca. 4 segni ]x-an? [ ca. 4-5 segni ]x-i(-)x-it[(-)

Vo 8′ 100 [ ]-ia-x[

Vo 9′ 101 [ (-)]šum-ma-a[t(-)

Vo 10′ 102 [ ]A+NA KURUR[UḪa-at-ti

Vo 11′ 103 [ ]57

Vo 12′ 104 [] x [

Vo 13′ 105 [ ]x-i [

Vo 14′ 106 [ ]-ši/LIM pa-r[a-a

Vo 15′ 107 [] ka-a-a[š

Vo 16′ 108 [ ]-an-d[u58(-)

Vo 17′ 109 [] x [ <AO:Text-Gap>(Lacuna di ampiezza imprecisata)</AO:Text-Gap>

Si tratta di un hapax, per cui cfr.HED T/D, 463.
Cfr. HW2 A, 94.
Si noti come KBo 21.48, Ro 5' corrisponda a due intere righe di A. (Ro I 59-60). In ogni caso dal momento che D. da un punto di vista paleografico, è di gran lunga più arcaico rispetto ad A., è presumibile che sia l'esemplare che più si avvicina alla versione originale del rituale.
Probabilmente si tratta della desinenza della forma verbale [kap-pu-wa-a]-i, attestata anche in A. Ro I 62. Anche in questo caso D. sembra presentare una versione abbreviata rispetto ad A. La proposta di integrazione in HW2 A, 534 che prevede l'inserimento di due soli vocaboli, [ . . . aššuli kap-pu-wa-]i, nella lacuna compresa fra Ro 6' e 7', presenta problemi di intepretazione, dal momento che la lacuna stessa è certamente molto più ampia, come risulta, del resto, dal confronto con le altre righe del frammento.
Cfr. HW2 A, 534 che propone l'integrazione . . . EGIR-a[n aššuli kappuwai]. La ripetizione a breve distanza del sintagma EGIR-an (aššuli) kappuwai- è attestata, all'interno di un contesto in parte analogo, anche in KBo 26.130 Ro II 13' sgg. Ad ogni modo nella lacuna saranno presenti una serie di caratteristiche positive e benefiche relative al paese di Hatti, simile a quella presente al periodo precedente che era relativa alla coppia reale e ai principi.
Lo spazio che resta alla fine della colonna, suggerisce che anche in questo caso D. presenti una versione abbreviata.
Forse da leggere -a]z, per cui si può pensare ad un ablativo retto dal participio dammišḫān ”(il paese di Hatti) (è) oppreso da . . . ”. Né si può del resto escludere la presenza di un elenco di situazioni negative da cui il paese di Hatti “è oppreso” (cfr. anche la riga finale del testo A.), per essere liberati dalle quali il sacerdote ḪAL si rivolge appunto alla dea Ištar di Ninive.
Potrebbe trattarsi di una forma del verbo ḫarnink- “distruggere”.
Ammesso che la lettura del primo segno sia corretta, potrebbe trattarsi di un nomen agentis, non altrimenti attestato, derivato dal verbo peššiya-, piš(š)a/e- “to throw, to cast” (v. CHD P, 316-323).
In corrispondenza di questa riga la superficie della tavoletta è completamente rovinata.
In corrispondenza di questa riga la superficie della tavoletta è completamente rovinata.
Dovrebbe trattarsi della desinenza della 3a pers. plur. dell'imperativo, ma non si possono escludere anche altre possibilità come per esempio una forma di anduḫša- “uomo”.
0.35888314247131